05/09/07

mt.moiwa

allora siamo praticamente immersi nel verde,in mezzo agli alberi, in mezzo alle piante basse e a tutti gli insetti che l'estate qui si scatenano.
lui arranca con affanno davanti a me dicendo ogni tanto al vento "da qui" o anche "da questa parte" oppure " attento qua".
io in realtà non lo ascolto , o forse si, visto che mi ricordo le frasi sue.
lo seguo docile.
gli fisso la schiena la maglietta e i pantaloni senza forma, poi la maglietta lentamente cambia colore,si bagna ,è sudata.
io lo seguo docile.
mi spingo il palmo di una mano sul ginocchio per darmi spinta,poi spingo l'altro palmo dell'altra mano sull'altro ginocchio,per darmi spinta.
respiriamo alternati, lui prima poi io , prima io poi lui.
"manca poco?" penso senza dirlo.
siamo in mezzo alla vegetazione,in mezzo agli alberi,in mezzo agli insetti che d'estate qui si risvegliano tutti insieme.
è umido, è umido tutto.sono umido io ,è umido il terreno, l'aria è umida ,il braccio mi si imperla continuamente di sudore, goccia su goccia le vedo uscire sotto i miei occhi.
era mattina che eravamo partiti. è ancora giorno che siamo qui.
in cima al monte ,come mi dice lui, si vede tutto,ma proprio tutto.nulla rimane fuori dagli occhi,poi il vento ti rinfresca, poi si può riscendere con calma quando ti pare,dice lui.
io ci credo, ma poi smetto.
poi riprendo a crederci,perchè sembra proprio così,anche nei racconti di chi già l'ha fatto, di chi l'ha fatto prima ,di chi l'ha fatto ieri.
non incontriamo nessuno sul sentiero.tutti avranno scelto di prendere la funivia,perchè forse il troppo caldo l'infastidiva.
io non so chi abbia detto tra noi due "andiamo a piedi" comunque siamo a piedi.
ho i piedi che bruciano.
il sudore che scende.
davanti a me la maglietta che vedo ora è completamente bagnata.
sembra di essere in una sauna.
una di quelle che ti tolgono proprio il respiro, e ti si fa difficile anche solo aprire la bocca per mettere dentro aria.
dal naso neanche a parlarne.
qui invece in quest'intrico di rumori d'insetti respiro col naso.
sono solo insetti,anche gli alberi sono insetti.
sembra che gli alberi ne siano pieni, ne siano composti.
probabilmente gli alberi in realtà sono molti insetti che stanno tutti insieme e si cantano reciprocamente.
"gli alberi ne sono pieni" dico a lui che mi sta davanti.
"di che?"
"di insetti" dico io.
"quelli che fanno questo rumore"
lui fa di si con la testa e risponde " si,fanno questo rumore".
lui è abituato.li sente ogni estate,ogni volta che arriva il caldo.
io invece ancora non mi ci abituo,come la prima notte a casa mia passata ad ascoltare le ruote del tram sotto casa.
"come il tram sotto casa mia" urlo forte,forse per superare il muro di umidità che mi separa da lui.
per un pò non risponde, forse pensa agli insetti messi vicino ai tram,che insieme ci stanno poco.
poi dice " a me piacciono" e non capisco a cos si riferisce,se agli insetti ,al tram o ad entrambi.

"manca poco?" penso io senza dirlo.
lui davanti non parla, ansima solamente.lo vedo concentrato,corrugato sui suoi pensieri che forse combaciano con la strada da fare.
io cerco di corrugarmi anche io,insieme a lui,ma desisto.
io sono corrugato solo sulla sua schiena,che si ondula in qui e in là, tutta bagnata.
"dovremmo essere quasi arrivati" sento lontano,come se a pronunciare la frase fosse uno sconosciuto chissà dove.
gli insetti ora mi stanno nella testa e non sono più gli alberi.
adesso mi stanno in testa.
e si sono mischiati col dovremmo essere quasi arrivati e mi confondono tutto.
probabilmente ci sono solo loro ora.
sono avvolto nell'umido e qualcosa ormai, sono sicuro,mi si è appiccicata addosso.
vorrei evitare di pensare "forse abbiamo sbagliato strada" ma non sono sicuro di poter resistere.
lo penso ugualmente.
lo penso ugualmente.
lo penso ugualmente.
non smetto di pensarlo.
non smetto di pensarlo.
"forse abbiamo sbagliato strada" l'ho detto. e me ne pento.
lui neanche mi guarda.forse non mi ha sentito.
io cerco di dimenticarmi.mi dimetico.penso agli insetti.
poi dopo tipo otto ore lui esclama "non ci siamo persi!".
e poi più nulla per altre otto ore.

stiamo ancora camminando.
siamo ancora in mezzo alle piante.
in mezzo agli insetti.
poi mi sento dire "io me ne torno a casa,cioè ho il volo la prossima settimana"
io non parlo.
poi all'improvviso dice che siamo arrivati.
c'è uno spiazzo. dove il sole crolla a picco,perpendicolare sulle teste.
io mi guardo intorno. guardo al di là della montagna. non si vede la città.
lui allora dice "mi sa che siamo finiti dall'altra parte".
io lo guardo,ci guardiamo, poi gli chiedo "ma davvero te ne vai?".

13 commenti:

C. ha detto...

Se ne va davvero? E dove va? Ma che è come ritorno al futuro? Che per sapere la fine bisogna aspettare altri tre episodi.

susukino ha detto...

va nel nulla,chi lo sa.

Anonimo ha detto...

bella la natura!
he! però la tecnologia a volte aiuta!!
simon è molto triste perchè questanno nn passerai la notte bianca con lui!!!

ciao zuccusino...che è un icrocio tra zucca, zucchino e susina....

have a fab day!

C. ha detto...

A me la notte bianca qua a Roma sta sul cazz* in una maniera clamorosa...
Finisce che mi vado a sentì Battiato che manco mi piace! E dai no! Uff...

susukino ha detto...

gana:
si,è tutto molto bello.
si,tutti mi piangono.tra poco ritorno.

C.: notte bianca?
battiato?
che so?
(roma capitale curturale d'europa)

Anonimo ha detto...

una volta arrivati su e dopo aver guardato dalla parte sbagliata, non si sentiva nessuno urlare qualcosa tipo: "kanji tsumo!" ossia "Ecce Bombo!"?

susukino ha detto...

valerio:
io do atto a te...

Anonimo ha detto...

:)

susukino ha detto...

uh?

Anonimo ha detto...

sembra una scalata (scalatina) che ho fatto io questa estate. mi ha portata non dove c'� qualcosa da vedere, ma dove volevo.
ecco perch� ti ha portato l� il tuo sherpa.

Anonimo ha detto...

Umido e carveriano, non c'é che dire.

Anonimo ha detto...

Ma almeno avevi una bottiglina d'acqua? Santi numi!!!

susukino ha detto...

ame:
io gli sherpa li odio.

zob:
quindi umeriano.

mari:
avevo tutto l'occorrente.