ANTEFATTO:
incontro l'americano per due volte al supermercato.
la prima volta io sono in fila alla cassa, pieno di oggetti con cui riempire la mia casa contenitore.
lui si scopre che stava dietro di me ma io non lo avevo nè sentito nè visto nè neanche notato.
mi fa "che stai facendo?" io ho oggetti che mi riempiono tutto lo spazio visivo, oggetti nelle mani,oggetti tra i capelli, oggetti in ogni punto prensile del mio corpo.
gli vorrei dire "secondo te che faccio? sto leggendo." invece gli rispondo "fillin' my house" lui si mette a ridere attraverso i suoi occhietti a mandorla.
io non posso ridere,se rido cade tutto, oppure muoio.
l'americano dagli occhietti a mandorla invece è riempito di un solo oggetto, il cuo contenitore porta oggetti è in sostanza vuoto e dentro di sè a solamente una sctolina di plastica trasparente che a su volta contiene solo tre rollini di riso i quali a loro volta dentro di loro hanno ognuno qualcosina di colorato.
dice che la sua cena.
io penso a lui mentre mangia nel suo appartamento.
tre rollini di riso con dentro qualcosa. mentre fa spalpebrare continuamente i suoi piccoli occhietti a mandorla. mentre è da solo sulla sua sedia mentre pensa a casa sua alla sua ragazza al suo campus universitario immaginando che magari mentre lui se ne rimane fermo lì a mangiare i tre rollini qualche squilibrato semi-americano impallina o fa a fette tutti quelli che conosce.
lui non mi aspetta, l'americano. io devo pagare e poi riempire le buste.
lui già è scomparso.
la seconda volta io sono alla cassa.l'americano non l'ho visto manco 'stavolta.
mi fa "che stai facendo?" mi ripassa davanti tutto quanto.tutto.
gli dico che sto "comprando cose per la cena" mentre in realtà penso che sto comprando cose che mi basteranno per i prossimi dieci giorni.
gli vorrei dire che non so come farò ad infilare tutte le cose che sto comprando dentro il frigorifero.gli vorrei dire che un frigorifero piccolo è un frigorifero triste.
ma lui già non mi ascolta più.
guarda chissà dove.
nel suo contenitore rosso che può contenere altri contenitori c'è solo qualcosa per la cena.
gli occhi a mandorla dell'americano sono sempre gli stessi dell'altra volta.
non hanno cambiato nulla.
ci potrei passare attraverso senza che lui se ne accorgesse.
ma la commessa mi chiama.una serie infinita di bip-bip-bip-bip-bip-bip.
quando finisco di riempire le buste l'americano non c'è più.
se ne è andato di nuovo lasciandomi solo.
e pensare che ci sarei pure diventato amico.
LA STORIA-
-di come l'americano decide di tornarsene a casa prima del tempo-
l'americano non lo vedo più da giorni.
non si presenta più e vedo solo l'amico,l'altro americano che stava sempre sempre insieme all'americano dagli occhi a mandorla.
provando un profondo odio per l'americano dagli occhi a mandorla, la curiosità nei suoi riguardi è ovviamente alle stelle.
ho atteso giorni, rigirandomi nel letto e chiedendomi della sorte dell'americano.
e mi sogno l'americano in mezzo agli scaffali del supermercato che vola tra una scatola di gelati e una busta di germogli di soia, che si ingozza di rollini di alga e di frittura di polipo.
poi mi sveglio dopo i sogni sull'americano e la curiosità mi rimane.
mangio assorto nei pensieri dell'americano, e mi chiedo "che fine mai l'americano avrà fatto?"
oggi chiedo all'amico americano dell'americano dagli occhi a mandorla.
gliel'ho chiesto.
l'americano m'ha spiegato tutto riguardo all'amico americano dagli occhi a mandorla.
mi ha risposto con tre frasi.
"la sua laurea era in spagnolo e non in giapponese"
"sua madre è giapponese, voleva venire a cercare le sue radici o qualcosa del genere"
"ha pensato che stesse perdendo il suo tempo. se ne è tornato a casa"
io mentre annuisco penso che le radici sono importanti, e mentre muovo in su e in giù la testa penso che forse all'americano con gli occhi a mandorla non gliene fregava un cazzo delle radici e faceva solo finta di cercarle.
ma all'americano amico dell'americano non glielo dico.
poi penso che mica lo so dove si cercano le radici.
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34 commenti:
in fondo a sinistra.
qualsiasi cosa tu chieda "dov'é?", è sempre in fondo a sinistra.
non era sempre tutto in fondo a destra?
anch'io sapevo sempre "in fondo a destra"...sarà perché proveniamo dallo stesso posto?
^_^ AlessiA ^_^
proprio perchè uno proviene da posti diversi poi finisce sempre allo stesso.
che vorrà mai dire?
I frigoriferi vuoti sono tristi..come un albero di natale spoglio. E spesso le radici si trovano nei luoghi e nelle persone più impensate.
Mi piace il tuo modo di raccontare.
amoilmare:
anche a me piace.
io una volta per esempio ho trovato una radice che ora non mi ricordo più dove.
e non riesco a dormire,
mannaggia.
sei ambidestro?
neanche io dormo quasi mai. dovrei prendere delle radici soporifere.
domani chiedo. (se non muoio)
Quando meno te lo aspetti ti tornerà in mente. Ma non devi pensarci troppo, altrimenti non funziona.
aiuto.
non dormo.
nè con la destra nè con la sinistra.
e no,non ci penso,altrimenti continuo a dimenticare per l'eterno.
prova al centro, susukino. io una volta ci sono caduta. non è stato male, con la pressione delle molle sulla schiena.
anche un pensiero normale va bene.
che non abbia gli occhi a mandorla.
se vado al centro mi annullo.
bisogna stare sui bordi, dove c'è turbolenza.
MICA LO SO COME SI CERCANO LE RADICI
CREDO IN FONDO CHE TUTTE QUELLE MAIL ERANO UN'ANTICIPAZIONe.Vivi da solo?Con un piccolo frigorifero
I anonimo:
già,lo dico anche io.
II anonimo:
si le mail erano un'anticipazione.
ma di che?
e soprattutto, quali mail?
gli anonimi mi mettono sempre in una condizione di imprinting cervellotico.
dove vi devo cercare?
Forse le radici sono semplicemente dove vogliamo che siano.
O forse non è così facile.
forse che ne so, insomma.
Le radici, da che mondo è mondo, sono sempre state sotto terra. Mai visto un albero con le radici al posto dei rami? Credo proprio di no.
Le radici, comunque, spuntano sempre dove meno te lo aspetti.
le radici spuntano un pò troppo ovunque.
a me spaventa l'idea delle radici.. mi fa pensare a qualcosa da cui non si puo' sfuggire.
solo dalla morte non si sfugge.
dalle radici uno fugge quando gli pare.
(nota per esempio l'americano)
(ma lui non sapeva manco dov'era)
la pianta di rosa che ho tagliato stamattina (e che mi ha massacrato le mani) aveva messo radici tra le piastrelle. dopo guardo se per caso anch'io.
controlla se per cao anch'io.
non si sa mai.
Le radici? forse bisogna cercarle andando per esclusione. Per me, le radici non hanno gli occhi a mandorla
sì. come sospettavo. ho trovato un radicamento al pavimento della camera. e uno nel tinello. (ma quello forse sei tu quando sei stato qui?)
valerio:
gli occhi a mandorla sono sempre fuorvianti.
ame:
si, infatti si può dire che io vado un pò dappertutto.
le radici sono fatte così. quando le lasci crescere, intendo.
capaci di demolire i muri.
spero di non trovarmi sotto uno di quei muri.
dai quando scrivi qualcosa di nuovo????
da bambino, in mezzo all'uliveto, mi piaceva pensare che tutti gli alberi d'ulivo avessero radici comuni e che costituissero in realtà un'unica gigantesca pianta. naturalmente adesso ne sono convinto.
"Radici" era anche il titolo del telefilm che guardavo sempre da piccolo e del quale non ricordo assolutamente nulla.
anonimo:
scrivo qualcosa di nuovo quando la fantasia cadrà di nuovo nel posto in cui cade dentro.
postumo:
anche secondo me è così.
al3sim:
radici? un telefilm sulle piante?
se gratti ti sento.
senti, susukino, ma l'hai visto il film "l'americano rosso?"
amelia
Hi.
Si trova di tutto nei supermarket, oggi.
.....
ame:
l'americano rosso?
che fa? si vernicia?
luther:
per esempio si trova il konyaku.
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