16/04/07

suigenchi dori

oggi incontro l'interprete.
(per chi conosce questi affari gli incontri con gli interpreti sono sempre faticosi)
ci incontriamo in una stanza con un'unica vista sul nulla di cemento che qua va molto di moda.
osservo il nulla di cemento mentre ci presentiamo.

l'interprete mi dice : -sarò il tuo interprete qua. -
- Bene, molto bene. - gli rispondo io.
mi elenca tutte le cose che faremo in mattinata le quali cose si riassumono in conoscere e sorridere a molte persone.

è una bella stanza in cima al cemento, che da su un nulla di cemento, tutta arredata dentro che sembra grigia (ma un bel grigio,sia chiaro) e tutta confusa di libri e cose che somigliano a libri e altre cose che sono nacoste tra i libri.

io dico all'interprete: - per favore stammi vicino oggi, senza di te oggi morirei.-
Lui agita una mano e sorride come volesse dire "non ti preoccupare, ci penso io a non farti morire oggi."
L'interprete mi piace, di sicuro farà ciò che ha dichiarato.
mi è simpatico.
chiacchieriamo delle cose di cui si chiacchiera in questi momenti, cioè in sostanza parliamo sul nulla.

gli interpreti credo lo facciano spesso -di parlare sul nulla- pensate che fatica è parlare di cose che altri dicono in un'altra lingua che forse solo voi, interpreti, comprendete e di cui ,più o meno ,non ve ne frega nulla.
magari in quel momento in cui fate gli interpreti pensate allo scolapasta che fuso il giorno prima, o magari vi ricordate che in serata dovete portare il cane a tosare, oppure tante altre cose della vostra vita.

mi piace l'interprete che ho io, ma non invidio questi momenti di cui vi ho parlato.
ci sorridiamo entrambi.
siamo gnetili l'uno con l'altro.

poi dopo poco inizia il giro.
l'interprete mi spiega tutte le cose che devo sapere: dove porta questo corridoio, chi è la persona con cui ha appena parlato, cosa si prova quando la neve ti sta alta oltre la testa, come si fa ad amare il cemento ovunque e tante altre cose.
racconta molto l'interprete e a me piacciono molto i suoi racconti.
arriviamo in un ufficio, tutti salutano e si salutano e l'interprete mi indica e poi parla,poi torna ad indicarmi e tutti mi sorridono e io rispondo sorridendo e cerco di farfugliare sillabe storte che significano più o meno questa cosa: fufususumu.
non lo so se loro mi capiscono, ma decido che quello che deve parlare di più deve essere l'interprete.

passiamo ad un altro ufficio, dove tutti si salutano, mi salutano, mi sorridono e poi dopo un pò di parole che finiscono in a in e in o e in tante altre parole fanno espressioni sconsolate, allargano impercettibilmente le braccia e senza capire io capisco che non possono fare ancora nulla per la cosa sconosciuta di cui stava parlando l'interprete.
mi guardo intorno.
poi dopo l'interprete mi spiega cosa si dicevano tutti quanti.
penso che non era una cosa grave.
facciamo corridoi, li percorriamo, scendiamo scale mentre l'interprete mi spiega come sono collegati gli edifici, da quale a quale siamo passati, dove porta quel corridoio che non stiamo prendendo.
altro ufficio.
tutti si salutano, tutti si sorridono,tutti mi salutano, tutti mi sorridono, poi mi si inchinano davanti e io provo a fare un inchino.

mi viene uno schifo.

lì quello che comanda e che sta parlando col mio interprete è la persona che ha toccato e preparato i miei documenti, che poi io da molta distanza ho toccato e ho cercato di decifrare.
penso che qualcosa ci ha unito a me e il capo della segreteria.
mi sento per un attimo amico del capo della segreteria.

l'interprete e il capo della segreteria si parlano per molto, io mi guardo intorno e poi osservo le espressioni del capo della segreteria.
mi piacciono.
anche a lui sembrano piacere. lui è responsabile di tutte quelle persone che non parlano ma al momento lavorano.
le sue espressioni tutte insieme e tradotto sembrano dire : sono orgoglioso di questa segreteria.

ringraziamenti, tanti inchini, poi di nuovo in giro.

all'ufficio delle case affittano case ma si occupano anche di mense, viaggi, abbonamenti.
forse non si chiama proprio ufficio delle case, ma qualcosa che comprende tutte le loro mansioni.

sono gentilissimi.
l'interprete parla e poi mi parla a me.
a volte mi sforzo di intuire, guardo la bocca che si apre e che dice molte cose, alcune parole rimangono sospese anche dopo essere perse nel mezzo di tante altre parole e persistono come le immagini sulla retina.
e allora traduco con quella parola tutto un discorso.
chissà se è giusto.

vedo case e poi altre case.
mentre ascolto e annuisco senza aver capito (annuisco preventivamente,poi l'inteprete mi riparla anche a me) penso che mi piacerebbe avere una bella casa, e mentre penso questo penso anche che tutti parlano e si dicono cose e io mi sento un poco solo quando succede così.
perchè vorrei capire anche io.

e sono al centro dei loro discorsi, ma mi sento lo stesso fuori, da un'altra parte.
mentre loro parlano di me e delle mie cose io guardo per un pò fuori dalla finestra.
vedo cumuli sfatti di neve sporca, ghiacciati e un pò sciolti in punti irregolari.
penso a quello che mi ha detto l'interprete, che la neve ogni anno ti arriva sopra la testa, e vorrei sapere cosa si prova quando la neve ti arriva sopra la testa, che sembra di tornare bambino quando penso che tanti operai scavano trincee per permettere di entrare negli edifici, e mi ricordo quando io volevo scavare finte trincee tra i mobili di casa mia e il divano diventava un cunicolo un tunnel con un solo spiraglio in fondo.

torno ad asocltarli.
parlano ancora di cose che non capisco.
penso che è da stupidi non sapere la lingua che parlano.
forse anch'io voglio diventare un interprete.

il mio interprete si alza, mi fa segno che è ora di andare a vedere le case, una serie di case con caratteristiche diverse e prezzi diversi.
ci segue anche la signora addetta all'affito delle case.
andremo con la sua automobile fino alle case.
usciamo nella neve.
la calpestiamo fino a che arriviamo all'auto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Interprete? Scolapasta? Nulla?
Forse noi siamo io e tu.

susukino ha detto...

sotto c'è qualcosa di più.
gli interpreti sono ovunque.

Anonimo ha detto...

ma l'interprete è un uomo o una donna ???

susukino ha detto...

l'interprete è.